mercoledì 13 novembre 2019


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sabato 5 ottobre 2019

L'ECL a Fieracavalli 2019


Dal 7 al 10 novembre 2019 sarò presente alla 121ma edizione di Fieracavalli, in qualità di "ECL Massimo Basili", affiancato da Fiorella Perotti, Serena Locatelli e Federica Montaldo del Asd 'Ohana, centro ippico di Robecco sul Naviglio (MI), che mi aiuteranno a presentare il mio lavoro attraverso dimostrazioni in campo e spiegazioni di qualsiasi tipo presso il nostro stand, nell'area "Horse Friendly Arena", presso il padiglione 9.

L'"Horse Friendly Arena" è una splendida iniziativa di Umberto Scotti, unica nel suo genere, dove sei Scuole, "specializzate nello studio del comportamento dei cavalli e nel loro addestramento, esporranno i propri metodi di interpretazione del linguaggio del cavallo, insegnando tecniche, raccontando storie ed aneddoti. E, per entrare nel cuore del concetto Horse Friendly, le scuole saranno anche le protagoniste di dimostrazioni pratiche in arena" (vedi sito "Fieracavalli").

Ecco gli orari delle presentazioni ECL:
Giovedì 7 dalle 10,15 alle 10,50 e dalle 14,50 alle 15,25
Venerdì 8 dalle 13,30 alle 14,05 3 dalle 18,20 alle 19,00
Sabato 9 dalle 9,30 alle 10,05 e dalle 14,05 alle 14,40
Domenica 10 dalle 12,40 alle 13,15 e dalle 17,30 alle 18,05

Sarà per tutti l'occasione per conoscere più da vicino diverse realtà e approcci equestri che davvero tengono conto della natura del cavallo, dei suoi bisogni, della sua integrità psichica e fisica.
Oltre all'ECL, infatti, si vedranno all'opera l'Ecole de Légèreté (dalla quale provengo), il Parelli Natural Horsemanship, gli amici Chiara Angelini e Fausto Sturaro, l'International Horseman Academy di Marco Vignali, e la Tenuta L'Ambrosia, che ha come riferimento l'eccellente Franco Giani, a sua volta Istruttore Parelli.

Insomma, una Fiera tutta da vivere all'insegna del rispetto del cavallo e del suo corretto addestramento.
Non mancate!








domenica 11 agosto 2019

L'ECL al "Forlì Horse International Fair"

Dal 20 al 22 settembre si terrà a Forlì il "Forlì International Horse Fair", una Fiera dedicata al mondo del cavallo, con interessanti eventi in programma fra cui il talk show "Un cavallo per la vita", iniziativa dell'Associazione "GrandeGiù  for Love and Care" di Giuliana Gemelli, in memoria della figlia Giulia prematuramente scomparsa.
Un dibattito condito da dimostrazioni equestri ed esibizioni in campo, in cui sono presenti diversi protagonisti del mondo equestre odierno. Un momento di confronto e di riflessione su alcune tematiche equestri, nel rispetto del testamento spirituale di una giovane amazzone che ci ha lasciato a 23 anni.

Il Talk Show si terrà sabato 21 alle 14,00, e personalmente avrò l'onore e il piacere di presentare l'Equitazione Classica in Leggerezza, con una dimostrazione in campo, coadiuvato da un mio allievo con il suo cavallo.
Cliccate qui per vedere la locandina di presentazione dell'evento.

Ci vediamo a Forlì. A presto!



lunedì 27 maggio 2019

"Metodo di equitazione" di François Baucher


Finalmente vede la luce in Italia, dopo quasi trent'anni dall'ultima pubblicazione ad opera di Edizioni Equestri, il "Metodo di equitazione" di François Baucher, a cura di Serena Cappello ed edito dalla sua "Zoraide editore".
Il baucherismo è stato definito, da molti storiografi, letterati, accademici e anche operatori del settore equestre (istruttori e cavalieri), sia nel nostro paese come all'estero, un incidente di percorso, un periodo oscuro da dimenticare, un campo minato da evitare, nell'evoluzione dell'equitazione nell'era moderna.
Questa nuova edizione italiana vuole restituire a Baucher, con le sue innovazioni, le sue scoperte e i suoi concetti equestri, "il suo ruolo fondamentale nella storia dell'equitazione moderna" (S. Cappello), e offrire, anche attraverso il mio contributo, (l'introduzione all'opera) un ritratto completo del Maestro, del suo essere artista, scienziato, filosofo e scrittore.

Quando Serena Cappello, alla quale sono profondamente riconoscente, mi ha proposto il "progetto Baucher", ho accettato subito con entusiasmo. Mi sono detto: ecco un'occasione da non perdere! Infatti occorreva rivalutare la figura di questo personaggio che ha dato una svolta decisiva e un impulso senza eguali al progresso dell'equitazione classica.
L'amico Raffaele De Martinis (calmoinavantiedritto.blogspot.com) afferma che "Di fatto - oggi - chiunque pratichi l'equitazione ad un livello evoluto, raffinato, leggero è - forse inconsapevolmente - baucherista". E' vero: oggi chiunque addestri cavalli attraverso la leggerezza, il tatto, la discesa degli aiuti, e tenendo conto del loro equilibrio, mette in pratica, consapevolmente o meno, molti degli insegnamenti del Maestro Baucher.

Il "Metodo" di Baucher costituisce una pietra miliare nella letteratura equestre di tutti i tempi. Dovrebbe essere presente nella biblioteca di chiunque si interessi di equitazione classica, che sia a favore o contro il baucherismo.
Esso va letto tenendo conto del periodo storico, dell'ambiente che circondava il Maestro, dello spirito che lo animava  e della sua stessa evoluzione tecnica. Tutto questo, in questa nuova edizione italiana, è ampiamente e dettagliatamente descritto nell'Introduzione, proprio per poter dare al lettore gli elementi necessari alla piena comprensione dell'opera.
Il volume riunisce l’edizione del 1854, inedita in Italia, e quella del 1843, ed è corredato dei “Documenti ufficiali a favore del metodo” riportati per la prima volta in Italia nella loro versione integrale.

Grazie dunque a Serena Cappello e a Zoraide editore (che molto fa per la diffusione della cultura equestre in Italia), e buona lettura a tutti!

Il volume è acquistabile sul sito: www.imisteridelcavallo.it.




martedì 6 novembre 2018

Sulla direzione

La direzione è uno dei requisiti più importanti, quando si monta a cavallo. Per fare un paragone, possiamo dire che anche in auto, oltre al freno a all'acceleratore, se non c'è anche lo sterzo si va poco lontano.
Se osserviamo un cavallo libero in un prato che trotta o che galoppa, noteremo che la sua incollatura rimane quasi sempre flessa all'esterno della curva che sta percorrendo. Inoltre, quando cambia mano, quando esegue repentini cambi di direzione, l'incollatura stessa rimane dritta o ancora flessa all'esterno. Questo significa che il cavallo in natura non segue il suo naso, ma si muove a destra o a sinistra spostando il peso rispettivamente sulla parte destra o sinistra del suo corpo, e in particolare sulla spalla.
In virtù di questo, ciò che occorre fare, quando ci decidiamo a insegnare a un cavallo ad andare dove vogliamo noi, è controllare il più presto possibile l'equilibrio delle spalle. In realtà, nei primi momenti di lavoro, fin dal lavoro da terra, ciò che insegniamo al cavallo è cedere alle pressioni che impartiamo sulla sua testa: esso impara a seguire la pressione della lunghina, e della longia quando lavoriamo alla corda. Il tutto è facilmente trasferibile nel lavoro in sella; anche quando conduciamo il cavallo con redini collegate alla sua bocca, la redine interna d'apertura è quella che il cavallo segue più naturalmente, assomigliando appunto all'azione della longia da terra.
Ciò che farà veramente la differenza, e ci permetterà di gestire la direzione al 100%, è  il controllo delle spalle, che può avvenire solo quando il cavallo risponderà correttamente alla redine d'appoggio, che avremo già introdotto nel lavoro a mano, e utilizzato in concomitanza con la redine d'apertura opposta nel lavoro in sella.
La redine d'appoggio è usata normalmente nelle monte da lavoro, il cavallo impara a cedere alla pressione della redine sul collo, e questo porta vantaggi a chi ha necessità di guidare il cavallo con una sola mano. E' un aiuto estremamente efficace, poco o per nulla utilizzato, per esempio, in una disciplina come il Dressage, che dovrebbe fare della maneggevolezza dei cavalli uno dei suoi obiettivi principali.


Le mani agiscono sempre andando di lato, mai verso indietro, sia che si usi la redine d'apertura, sia che si usi la redine d'appoggio, sia che si usino entrambe nello stesso momento, come nelle foto.


Mano a mano che il cavallo va a rispondere sempre di più e sempre meglio a questo tipo di aiuto, cioè impara a cedere alla pressione di una redine sul collo, possiamo introdurre le flessioni laterali, appunto: esse ci permetteranno, oltre a creare una fantastica ginnastica per l'allungamento muscolare, di trovare la simmetria, cioè uguali condizioni alle due mani di equilibrio, scioltezza e regolarità nell'andatura.
Oltre a raggiungere una buona maneggevolezza, la redine d'appoggio ci permette, usando una leggera flessione laterale dallo stesso lato, di controllare al meglio l'equilibrio delle spalle, cioè di spostare più o meno peso su una spalla o sull'altra al fine di compensare quella tendenza tipica di tutti i cavalli, asimmetrici dalla nascita, di sovraccaricare maggiormente una delle due spalle,
La flessione laterale eseguita in un circolo, per esempio, ci permette di evitare il sovraccarico sulla spalla interna qualora il cavallo avesse la tendenza a cadere di spalla e, all'altra mano, una controflessione (flessione contraria) ci aiuta a evitare che il cavallo scappi verso l'esterno del circolo; il tutto con la redine d'appoggio che agisce sempre dalla parte dove è flesso il cavallo.
Lavorando in controflessione, attraverso appositi esercizi, andiamo letteralmente a riequilibrare le spalle del cavallo, e quindi a riportare le spalle in asse con le anche, e quindi a renderlo simmetrico: un processo che può durare da poche settimane, se il lavoro è ben condotto, a diversi mesi, nel caso di cavalli particolarmente problematici.

La redine d'appoggio sinistra è assistita da una redine d'apertura destra.
Immagine tratta da "Derive del Dressage moderno" di Philippe Karl (ed. Equitare)
Il bello di tutto questo è che noi possiamo, senza alcuna incomprensione da parte del cavallo, utilizzare le mani per controllare tutta la parte anteriore del cavallo, cioè le spalle e l'incollatura, senza avere bisogno di assistenza da parte delle gambe, che a questo livello di lavoro hanno l'unico compito di chiedere al cavallo di andare in avanti ... e solo quello! Il peso del corpo, dal canto suo, si accorda con il movimento del cavallo portandosi dove il cavallo sta andando: peso a destra se il cavallo va a destra, peso a sinistra se il cavallo va a sinistra.
Quindi, per esempio, aiutarsi con la gamba interna in una curva dove il cavallo cade di spalla, non ha senso, così come non lo ha usarla per fare entrare il cavallo nell'angolo. La gamba isolata ci servirà un giorno per muovere e controllare le anche del cavallo, e per fare questo avremo bisogno di insegnargli il significato esatto della gamba stessa. Se la utilizziamo per impedire al cavallo di tagliare una curva quando nemmeno ne conosce il significato, la gamba interna non farà che peggiorare la situazione, e il cavallo, opponendosi a questa, esaspererà la tendenza a tagliare.
Inoltre, usando le gambe per così tante cose (riequilibrare il cavallo in curva, dare la direzione, per non parlare di chi la usa anche per flettere il costato e l'incollatura, ecc.), rendiamo davvero il cavallo insensibile alle gambe stesse: non c'è da meravigliarsi di vedere in giro così tanti cavalli sordi alle gambe, che non hanno nessuna idea di portarsi in avanti, con cavalieri che usano continuamente gambe e quindi necessitano continuamente di speroni!

Se deleghiamo alle mani il compito di controllare il treno anteriore (spalle, incollatura, testa, bocca), e alle gambe quello di controllare il treno posteriore (gamba isolata che muove le anche di lato, necessaria nel lavoro su due piste), oltre a occuparsi del movimento in avanti, avremo dato al cavallo la possibilità di comprendere al meglio gli aiuti senza alcun tipo di fraintendimento.
Se della direzione, dunque, se ne occupano solo le mani, con un unico supporto da parte dell'assetto, e risparmiamo in questo l'utilizzo delle gambe, il cavallo ce ne sarà grato.
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