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Il ritmo è uno dei criteri che conferisco all'equitazione, come alla danza, valore estetico e ginnico. Su questo tema, le discussioni equestri si dimostrano più prolisse che utili a fare chiarezza. Qui cercheremo di essere concreti, studiando il RITMO all'andatura fondamentale del TROTTO.
COS'È IL RITMO?
Il ritmo è un fenomeno fisico relativo alla frequenza di un movimento. I movimenti oscillatori mantenuti nel tempo ne sono un'espressione, come per esempio il metronomo, o il bilanciere di un orologio a pendolo.
Al TROTTO (andatura saltata), la frequenza delle battute dipende da due fattori: la lunghezza della falcata ed il suo rimbalzo (tempo di sospensione).
A questo proposito, l'andatura si può rappresentare con un grafico (figura 1).
Figura 1: Oscillazioni del centro di gravità ad un trotto di base (cavallo che copre) |
VARIAZIONI DEL RITMO
In assoluto, e per rapporto al trotto base di riferimento, il ritmo dell'andatura può variare come segue (Figura 2):
Figura 2: In rapporto al trotto di base, variazioni del ritmo nelle differenti forme di trotto |
TROTTO DI BASE
Velocità (V) Energia (E)
Falcate (F) Ritmo (R)
1)
TROTTO PRECIPITATO
V↑ E↑
F≈ R↑
TROTTO AFFRETTATO
V? E↑
F↓↓ R↑↑
2)
TROTTO LENTO (Jog)
V↓ E↓
F↓↓ R↓
3)
TROTTO ALLUNGATO
V↑ E↑
F↑ R↓
4)
TROTTO RIUNITO
V↓ E↑
F↓ R↓
PASSAGE
V↓↓ E↑↑
F↓↓ R↓↓
Conclusioni:
I casi 1 e 2 sono da evitare, perché:
- Il trotto precipitato o affrettato genera contrazione e spreco di energie
- Il trotto lento non è che un'espressione della pigrizia
Quindi, partendo dal suo trotto di base, un cavallo potrebbe utilmente rallentare il suo ritmo: sia allungando le falcate, sia aumentando il rimbalzo.
FATTORI INFLUENTI SUL RITMO
LA TAGLIA (Figure 3a e 3b)
A parità di ampiezza del gioco delle spalle (o delle anche), più la taglia del cavallo aumenta e più la frequenza delle battute diminuisce. Di fatto, difficilmente si vedono cavalli di piccole dimensioni in competizioni di dressage.
Questo pone un problema di taglia (sic). Se si considera il ritmo come criterio assoluto, il cavallo piccolo (anche perfettamente messo) non avrà nessuna chance contro il grande (anche qualora il suo addestramento sia discutibile). Questo è giusto?
Figura 3b: La stessa analisi del pendolo la si può applicare al cavallo: il suo ritmo è inversamente proporzionale alla (radice quadrata della) lunghezza delle sue gambe (L) e per questo alla lunghezza delle sue falcate (F).
A parità di ampiezza del gioco delle spalle (α), un piccolo cavallo dalle gambe corte avrà un ritmo più rapido e delle falcate più corte di un gran cavallo con lunghe gambe.
Con la competizione e attraverso una selezione rigorosa, l'allevamento ha prodotto dei cavalli che hanno naturalmente un ritmo molto lento, in ragione di un trotto allungato e rimbalzante.
"L'allevamento deve produrre dei soggetti che presentino dalla nascita tutte le caratteristiche del cavallo addestrato" (Gustav RAU).Si capisce il perché queste attitudini si paghino a peso d'oro.
L'ADDESTRAMENTO
Sfruttare un soggetto già dotato di andature spettacolari è qualcosa che può funzionare anche adottando espedienti scorretti. Stilizzare il trotto di cavalli dalle andature modeste, per non dire mediocri, è tutt'altra faccenda, che esige un'autentica scienza dell'addestramento.
COME STILIZZARE IL TROTTO DI CAVALLI MODESTI?
Per rallentare la frequenza delle falcate, due possibilità:
- L'estensione del trotto: purtroppo, per la maggior parte dei cavalli modesti, non essendone capaci precipitano l'andatura.
- Far rimbalzare il trotto (aumentare il tempo di sospensione n.d.t.): l'andatura si cadenza se le falcate guadagnano in elevazione quello che perdono in estensione. È la definizione più semplice della RIUNIONE: "l'attività nella lentezza". È dunque la sola via possibile.
ANALISI DEL FENOMENO "RIMBALZO"
Per accrescere il rimbalzo del trotto, il corpo del cavallo deve aumentare l'ampiezza dei suoi movimenti sul piano verticale. Il fenomeno è comparabile al funzionamento di una balestra montata su due molle, una sorta di "trampolino per cavalieri" (Figura 4).
Figura 4: Il "trampolino per cavalieri" |
Per sconcertante che possa sembrare, l'uno non può esserci senza l'altro.
In queste condizioni, si capisce facilmente come le basi diagonali in appoggio non possono in nessuna maniera accorciarsi.
NB. (Figura 5) Il concetto ufficiale che vuole che il cavallo riunisca il suo trotto arcuando la sua linea superiore, grazie all'avanzamento dei posteriori sotto la massa (base diagonale raccorciata dal dietro), rispecchia bene l'ossessione di una dottrina. È un dogma che serve a giustificare la prevalenza dell'uso delle gambe e l'impiego simultaneo degli aiuti propulsivi e contenitivi. La demi-parade ne è l'espressione più significativa. Problema: le leggi elementari della locomozione smentiscono categoricamente questo concetto.
Figura 5: Trotto riunito
Rosso: disegno ufficiale (FN, libro 1, p. 149) "Nella riunione c'è flessione delle anche. I posteriori avanzano ulteriormente sotto il corpo"
Verde: la realtà della locomozione
C'È RIUNIONE E RIUNIONE
È un fatto dimostrato di locomozione: la riunione del trotto aumenta (trotto di base → trotto riunito → trotto di scuola → passage) senza che MAI le basi diagonali si accorcino. Anzi, al passage brillante, sovente i posteriori si allontanano.
NB: La schiena del cavallo sale e scende con un'ampiezza massima, il passage esige dal cavaliere un assetto più che confermato.
Tuttavia, al PIAFFER, il cavallo rimane sul posto, quindi:
- può (e deve) rimanere su basi raccorciate dai posteriori.
- i posteriori restano sotto la massa e le anche flesse, la linea superiore rimane in allungamento.
- schiena e reni restano convessi, l'insieme sale e scende molto poco. Il tempo di sospensione è minimo.
- le oscillazioni del tronco sul piano orizzontale sono minime.
Conclusioni:
La riunione nel trotto e nel passage non è una forma attenuata del piaffer: è un'altra cosa.
Ci sono due forme di riunione: quella che raccorcia le basi diagonali e mette il cavallo sulle anche (piaffer), e quella che mantiene le basi naturali (trotto riunito e passage).
COME FAR RIMBALZARE IL TROTTO?
Per riunirlo, il trotto rallenta il suo ritmo in ragione di una linea superiore che aumenta l'ampiezza dei suoi movimenti tanto verso l'alto quanto verso il basso.. con energia e decontrazione.
L'ingaggio dei posteriori non ha nulla a che vedere con il fenomeno, è la capacità di muovere verso l'alto le spalle che sarà determinante (ben inteso, associata ad un rilevamento dell'incollatura).
È il motivo per cui i cavalli dotati di una grande libertà di spalle e di un rimbalzo naturale, arrivano a fare il passage per un semplice gioco di transizioni ravvicinate (estensione del trotto ←→ trotto raccorciato).
Allora per migliorare il ritmo del loro trotto, i cavalli modesti dovranno passare per lo studio del passage (che stabilisce il rimbalzo), lui stesso ottenuto per la combinazione del trotto e del passo detto "spagnolo" (il solo esercizio che possa insegnare il movimento alternato verso l'alto delle spalle). Risultati garantiti! Ma che ha il solo inconveniente di attirare il disprezzo di quelli che si definiscono puristi.
ALLA FINE
Uno studio serio delle leggi della locomozione è illuminante. Permette di ricondurre bene dei dogmi equestri al loro giusto valore e rimette ugualmente al loro posto affermazioni perentorie che pretendono:
- sia sufficiente utilizzare delle andature naturali brillanti per fare dell'equitazione classica
- il ricorso al "passo spagnolo" (che regala dei risultati insperati su delle andature mediocri) quale espediente "da circo".
È un fatto. C'è il ritmo che si può comprare e il ritmo che bisogna meritare. Ma è vero che
"Si crede più facilmente a quello che non si comprende" (Tacito).
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