mercoledì 31 marzo 2010

La mezza fermata

La mezza fermata, ufficialmente, così come la insegnano nelle scuole, è un'azione che si esegue con il contemporaneo uso di mani, gambe e assetto al fine di richiamare il cavallo all'attenzione in previsione di un particolare esercizio o movimento che il cavaliere si appresta a chiedere. L'azione, così fatta, dovrebbe portare il cavallo più sulle anche, a riunirsi, a essere leggero davanti, così che impegni maggiormente il posteriore ed esegua meglio tutto quello che gli si chiede.

ln realtà la mezza fermata, inventata da François Robichon de La Guèrinière (siamo nella prima metà del '700), è un'azione da svolgere con le sole mani, dal basso verso l'alto (e non da avanti a indietro con mani tenute basse), al fine di alzare, più o meno secondo l'esigenza del momento, la testa al cavallo per ottenere un cambio di equilibrio, o per staccare dalla mano il cavallo che si appesantisce sul ferro. È un'azione repentina verso l'alto che alleggerisce l'avantreno e fa dare la bocca, senza uso delle gambe e nemmeno dell'assetto, se non per il fatto che, per eseguire l'azione, il cavaliere ha bisogno di sedersi in sella rilassato.
ll contemporaneo uso dei tre aiuti, in verità, provoca incomprensione e molto spesso ribellione. Gambe alle quali il cavallo è stato addestrato a rispondere in avanti, e mani che frenano questa richiesta bloccandosi e resistendo basse (il "resistere", là dove c'è un cavallo che punta sulla mano, equivale a "tirare") sono due richieste in antitesi fra di loro percepite come incoerenti. Chi pensa che il cavallo, su una richiesta del genere, possa capire che deve alleggerirsi davanti impegnando i posteriori, commette un grave errore.

Il cavallo giovane, soprattutto, non è in grado di comprendere una mezza fermata così eseguita, dove, nello stesso momento, mani e gambe chiedono appunto due cose opposte. Esso invece capisce molto bene la mezza fermata classica sopra descritta, perché fin dall'inizio questa è in grado di migliorare l'equilibrio di un cavallo montato. Ad esempio, un soggetto che ha la tendenza ad appesantirsi sul ferro, cosa abbastanza frequente nei cavalli giovani o nei cavalli costruiti in discesa (con il garrese più basso della groppa, o con un'incollatura imponente e attaccata in basso), cerca molto spesso la "quinta gamba" e la mezza fermata ripristina immediatamente l'equilibrio senza aggredire la bocca e modificando, quando necessario, la posizione stessa dell'incollatura.

La mezza fermata classica è molto utile anche nel caso in cui il cavallo abbia la tendenza ad incappucciarsi, per rifiutare il contatto, venendo dietro la mano. Molto spesso questo atteggiamento si accompagna a una bocca ferma e contratta. La mezza fermata è in grado di ristabilire una posizione più naturale (non incappucciata), cioè una testa più o meno alta, e una bocca più mobile, condizione indispensabile per la decontrazione della mascella. La mezza fermata classica, nel caso si chieda al cavallo di togliere peso dalle mani e di portare il suo collo e la sua testa da solo, è seguita da una "discesa di mano": il cavaliere abbassa le mani alleggerendo il contatto fin quasi a non aver nulla nelle mani, verificando che appunto il cavallo si sostenga da solo. È lapalissiano sostenere che una discesa di mano si può effettuare solamente se la mano stessa si era precedentemente alzata, del resto la cosa non avrebbe ragione di essere nel caso la mezza fermata si eseguisse tirando da avanti a indietro.

La mezza fermata classica è un po' il marchio di fabbrica dell'Equitazione in Leggerezza. Il fatto che oggi sia così male applicata e male interpretata è il segno del degrado culturale a cui nel Dressage moderno, e nell'equitazione contemporanea in generale, si sta andando incontro. Riscoprire le qualità di certi principi dimenticati potrebbe essere una bella sorpresa specialmente per chi ha a cuore il proprio cavallo e il miglioramento della propria equitazione, al di là della disciplina praticata e degli obiettivi che si perseguono.
Nella sequenza filmata allegata a questo articolo, si possono vedere una serie di mezze fermate in situazioni diverse che hanno come scopo la mobilizzazione della bocca del cavallo e l'alleggerimento della mano del cavaliere. Si tratta di mezze fermate molto plateali, in quanto il cavallo in questione necessitava di una rieducazione alla mano molto chiara. Vengono eseguite rigorosamente con le redini del filetto e, anche se nel filmato non è sempre evidente a un occhio poco esperto, sono tutte seguite da una "discesa di mano".
Alla fine del lavoro il cavallo è risultato decisamente più sciolto e rilassato perché decontratto, non manifestando affatto insofferenza a queste azioni che a prima vista appaiono poco gentili, ma che, essendo eseguite verso l'alto (nessuna azione diretta sulla lingua) e senza l'apporto simultaneo delle gambe (che creerebbe disorientamento nel cavallo), risultano molto esplicative e ben accette dal cavallo.

VIDEO MEZZA FERMATA
http://www.youtube.com/watch?v=p61NdyJw5Yg

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